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Questo libro riflette sulla possibilità di presentare un testo di narrativa distopica in un contesto di Scuola Primaria. Il lavoro di ricerca parte da una definizione di "distopia" e indaga su come questa abbia influenzato l'ambito della letteratura e come sia riuscita, in un secondo momento, a coinvolgere canali multimediali, quali film, cartoni animati, siti web, app, blog e videogiochi. Gli approfondimenti di opere fondamentali come 1984 e Il mondo nuovo, che hanno contraddistinto la distopia del secolo scorso, e Hunger Games, Divergent, Bambini nel bosco e Berlin, che fanno invece parte dell'editoria contemporanea, sono i fulcri che spingono l'autrice a indagare e delineare le caratteristiche peculiari del genere, evidenziandone le potenzialità e gli aspetti positivi. Nonostante, nell'ottica corrente, il tema della distopia difficilmente si affianchi al mondo dell'infanzia, vengono analizzate le motivazioni che hanno portato l'autrice a presentare un romanzo considerato "inadeguato" agli utenti della fascia di Scuola Primaria. La descrizione della progettazione inerente le attività svolte in classe e le esperienze didattiche, condivise con i bambini, hanno fatto emergere concretamente come la proposta di un romanzo distopico in un contesto "inusuale" non sia "un'utopia", ma un'esperienza realizzabile, interessante, stimolante e coinvolgente, da poter proporre nella "realtà".